Ingredienti
1 litro di latte, 2oo gr di zucchero semolato, 100 gr di pistacchi sgusciati, 5 tuorli di uovo.
Preparazione
Pestare nel mortaio i pistacchi, aggiungendo qualche cucchiaio di latte così da farne una crema.Far bollire il latte e unirvi il composto di pistacchi. Lasciare per un’ora.
Montare i tuorli con lo zucchero sino ad ottenere una crema.Passare al colino fine il latte, unire le uova con lo zucchero e fare cuocere a fiamma bassissima. Non deve bollire.
Quando la crema inizierà ad addensarsi toglierla dal fuoco e passarla al colino.
Lasciare raffreddare.Versare nella gelatiera e lasciare gelare. In mancanza della gelatiera, potete versare il composto in un contenitore e riporlo in freezer affinchè si solidifichi.
A questo punto, batterlo più volte (ad intervalli di mezz’ora) con una frusta elettrica e rimetterlo in freezer fino al momento di servirlo.
Note:
Pistacchio di Bronte
Il pistacchio di Bronte, in siciliano chiamata frastuca (il frutto) o frastucara (la pianta) è una varietà di pistacchio a Denominazione di origine protetta DOP. Il Pistacchio di Bronte è anche Presidio Slow Food.
La coltivazione e la produzione di pistacchio rappresenta per Bronte, paese della provincia di Catania un’importante fonte di reddito, tanto da essere soprannominato l'”Oro Verde”, per il suo alto valore commerciale.
A Bronte, la pianta di pistacchio è chiamata “scornabecco” che deriva dallo spagnolo “cornicabra” (corno di capra).
Su otto piante femmine bisogna piantare un maschio, il maschio deve essere piantato in sopra vento e in sotto vento le femmine, in questo modo il vento può trasportare il polline dei fiori dai maschi fino al pistillo delle femmine.
In cucina:
I pistacchi in cucina sono utilizzati in tantissimi modi: come ingrediente per dolci e gelati, come frutta secca usata per insaporire i salumi, mortadella, salame al pistacchio, prodotti da alcune aziende siciliane, per fare il pesto alla brontese.
Ogni anno, a fine settembre, si svolge in alcune piazze e vie del centro storico di Bronte la Sagra del Pistacchio, dove vengono realizzate curiose ambientazioni tipiche dell’antica civiltà contadina (arti e mestieri vengono riproposti grazie ad oggetti dell’epoca).
Nel corso della Sagra si possono assaggiare ed acquistare i prodotti ottenuti con la lavorazione del pistacchio e i frutti stessi. Ogni anno l’evento attira migliaia di turisti provenienti anche dall’estero.