La frutta di Martorana è un caratteristico dolce siciliano (in particolare palermitano),chiamato anche pasta reale o marzapane. E’ un dolce conosciuto in tutto il mondo, per il suo sapore davvero unico, per i suoi colori brillanti e per la perfetta imitazione o riproduzione di frutti con l’ausilio di splendide formine di gesso.
Ingredienti
1 kg di farina di mandorle, 1 kg di zucchero al velo, 150 gr di glucosio, 150 gr di acqua, 4 fiale di aroma di mandorle, 2 bustine di vaniglia, colori per alimenti, alcool per alimenti, gomma lacca liquida decorata e deresinata, amido per dolci.
Preparazione
Miscelate in una scodella la farina di mandorle, lo zucchero a velo, il glucosio, la vaniglia e l’aroma di mandorle.
Versate l’acqua ed impastate per pochi minuti, dapprima con un cucchiaio, poi con le mani.
Si raccomanda di non impastare per molto tempo pervhè si otterrebbe un impasto oleoso e non utilizzabile.
Passate le mani nell’amido per dolci. Formate, con l’impasto ottenuto, delle sfere di varia dimensione tenendo conto del tipo di stampo che si vuole utilizzare.
E’ importante in questa fase passare le mani per più volte nell’amido per ottenere delle sfere ben lisce e non appiccicose.
Spennellare la forma di gesso con l’amido, inserire la sfera di pasta di mandorle nello stampo, pressatela leggermente e quindi estraetela.
Togliete con un pennello le tracce di amido e lasciate riposare per un giorno prima di procedere alla colorazione.
Per colorare adoperate i colori alimentari sciolti in una soluzione al 50% di acqua e alcool per alimenti.
In mancanza di alcool potete adoperare un liquore secco allo stato puro come Gin, Wodka, Whisky, Cognac.
Se volete lucidare la frutta di martorana, dopo aver fatto asciugare i colori per almeno un giorno, potete passare la gomma lacca usando un pennello asciutto.
Note
La frutta di Martorana è un caratteristico dolce siciliano (in particolare palermitano),chiamato anche pasta reale o marzapane.
E’ un dolce conosciuto in tutto il mondo, per il suo sapore davvero unico, per i suoi colori brillanti e per la perfetta imitazione o riproduzione di frutti con l’ausilio di splendide formine di gesso.
I frutti vengono poi dipinti a mano con colori di origine vegetale, un vero spettacolo per gli occhi.
La frutta di Martorana deve il suo nome alla Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana.
La chiesa venne eretta nel 1143 da Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del re Normanno Ruggero II, nei pressi del vicino monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194, da cui prese il nome.
Le suore del monastero di Santa Caterina nel centro storico di Palermo, con il marzapane confezionavano, per la festa di Ognissanti, dei piccoli dolci che imitavano i vari tipi di frutta.
Coloravano i frutti con colori sgargianti, ottenuti con l’aiuto della gomma arabica che permetteva di fissare le tinte vegetali derivanti da rose, pistacchi, ecc.
L’impasto così ottenuto venne chiamato “Pasta Reale”, in onore di Ruggero II re normanno di Sicilia.
La tradizione vuole che nel periodo Normanno le monache di questo monastero, prepararono per la prima volta la frutta di Martorana (forse degli agrumi) per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino ne crearono di nuovi con mandorla e zucchero, appendendoli agli alberi allo scopo di abbellire ed arricchire l’aspetto del loro giardino durante la visita di un alto prelato dell’epoca.