Specialità tradizionale reggiana, è una torta salata squisita sia calda, appena sfornata, che fredda.
Ingredienti
500 gr di spinaci, 500 gr di bietole, 300 g di farina 00, 100 gr di parmigiano, 70 gr di burro, 40 gr di lardo, 2 spicchi d’aglio, prezzemolo, acqua e latte, sale e pepe.
Preparazione
Fate lessare gli spinaci e le bietole, strizzateli e tritateli finemente. Fate sciogliere, su fuoco basso, il lardo tritato, mettetevi un trito fatto con l’aglio e il prezzemolo, gli spinaci, sale e pepe.
Lasciate insaporire per 5 minuti, togliete il tegame dal fuoco e, quando gli spinaci saranno tiepidi, unite il parmigiano grattugiato e l’uovo.
Setacciate la farina, al centro mettete il burro freddo a pezzetti, il sale, l’acqua o il latte.
Formate una palla, avvolgetela in carta oleata e lasciatela riposare per 20 minuti.
Tirate la pasta sottile, formatene due dischi, con uno foderate una tortiera unta, deponete il ripieno, coprite con l’altro disco e ripiegate il contorno.
Fate cuocere l’erbazzone in forno a 200°C per 45 minuti circa.
Sfornate l’erbazzone e servitelo caldo o freddo.
Note:
Lo spinacio è una pianta erbacea dotata di foglie leggermente allungate, bollose, carnose e al tempo stesso croccanti, di colore verde intenso, scuro.
Acquisto:
gli spinaci vanno scelti con foglie chiare se sono destinate al consumo crudo, di colore verde scuro se si cuoceranno.
Da preferire quelli sviluppati nella foglia e non fusto. Gli spinaci vanno consumati subito dopo la raccolta e si possono preparare sia crudi in insalata sia cotti.
Devono essere sottoposti a un’accurata pulizia in quanto le piantine trattengono molto terriccio, pertanto occorre sciacquarli più volte. Se si vogliono bollire sono sufficienti 5 minuti di cottura.
Per evitare dispersione di sapore e di Sali minerali è opportuno cuocerli in pochissima acqua: è sufficiente quella rimasta sulle foglie dopo il lavaggio.
Nota nutrizionale
Gli spinaci sono ricchi di vitamina C e di sostanze antiossidanti. Hanno un alto contenuto di ferro, che però viene solo parzialmente assimilato a causa della compresenza di acido ossalico che ne limita l’assorbimento.