Strattu (estratto) di pomodoro, “Strattu” (in dialetto) è una delle più antiche conserve che ancora oggi si fanno in sicilia. Soprattutto nei paesi dell’entroterra, è facile sentire il tipico profumo di pomodoro e vedere per le strade cortili e balconi “u strattu stinnuto”, l’estratto steso al sole su delle tavole di legno leggermente inclinate (in modo da fare defluire l’acqua in eccesso) per diversi giorni, e al tramonto vengono portate al coperto. Quando l’estratto raggiunge la densità desiderata, viene mescolato con le mani unte d’olio di oliva e riposto, ben pressato, in contenitori di coccio (o in barattoli di vetro),si adagia sopra una foglia di alloro e un filo d’olio e riponete in un luogo fresco e asciutto. L’estratto viene impiegato per realizzare ottimi sughi per primi, secondi di carne o pesce dal sapore molto deciso e particolare.
Ingredienti per 800g di conserva
10 kg di pomodori maturi, sale, olio extravergine d’oliva, alloro.
Preparazione
Lavate i pomodori; spezzettateli e trasferiteli in un tegame. Conditeli con il sale e cuocete, su fiamma moderata, per circa 1 ora, mescolando spesso; poi, passate al setaccio.
Stendete, quindi, la salsa su tavole di legno ed esponetela al sole, coperta con un velo, per diversi giorni, mescolandola spesso e ritirandola la sera.
Man mano che la conserva si asciugherà, raccoglietela e riunitela.
Alla fine, quando sarà asciutta, manipolatela con le mani unte d’olio e riponetela in contenitori di coccio (o in barattoli di vetro).
Adagiatevi sopra una foglia di alloro e un filo d’olio e riponete in un luogo fresco e sciutto.
Note:
Al momento di essere usato, l’estratto deve essere sciolto in acqua calda.
In cucina:
L’estratto di Pomodoro si aggiunge tradizionalmente al sugo di pomodoro o al ragù per esaltarne il sapore e la consistenza e rappresenta un ingrediente fondamentale per preparare piatti tipici siciliani come: il ragù di carne alla siciliana, la salsa dello sfincione, la pasta con le sarde ecc..
Di solito per fare questo tipo di conseva si utilizza il pomodoro cosiddetto “siccagno”, poiché è quello che contiene meno acqua e che ha bisogno di cuocere meno.