Aceto siciliano

Ingredienti:

100 cl di aceto di vino rosso, capperi dissalati, basilico.

Preparazione:

Fate bollire l’aceto di vino rosso , durante il bollore,aggiungete i capperi dissalati e il basilico lavato, asciugato e sfilettato. Fate raffreddare e versate in una bottiglia.

Lasciate riposare quindici giorni ricordandovi di agitare la bottiglia ogni 24 ore. Filtrate il tutto e lasciate riposare altri cinque giorni senza toccarlo dopodichè è pronto per l’uso.

Note:

Cappero di Pantelleria

Il  cappero di Pantelleria è un prodotto ortofrutticolo che designa il bottone fiorale del Capparis spinosa L., (varietà Inermis, cultivar Nocellara) coltivato sull’isola vulcanica di Pantelleria, in provincia di Trapani, Sicilia.

Nel giugno 1996 al Cappero di Pantelleria è stato riconosciuto il marchio indicazione geografica protetta (IGP).

Il cappero è un arbusto con un’altezza media di 30–50 cm con dei fiori molto vistosi bianchi e rosa con punte di viola.

Tra la fine di maggio e settembre comincia la fioritura e con essa la raccolta dei bottoni floreali non ancora aperti.

Devono essere raccolti in modo tempestivo, prima dell’alba e appena germogliati. Quelli di dimensioni minori divengono, dopo la maturazione, il prodotto migliore.

Una volta raccolti vengono messi a maturare in salamoia in sale marino. La maturazione è un passaggio obbligato, allo stato fresco i capperi sono amari e di gusto sgradevole. I capperi messi a maturare nel sale marino (circa il 40% del loro peso) vi restano 10 giorni durante i quali vengono periodicamente rimescolati.

Una volta scolati vengono posti nuovamente sotto sale (circa il 20% del loro peso) per altri 10 giorni.

Alla fine di questo secondo passaggio sono pronti per essere consumati. I capperi di Pantelleria IGP sono rigorosamente conservati al sale marino.

In cucina:

Sono gli ingredienti di molti piatti della cucina siciliana ad esempio la caponata di verdure chiamata sciakisciuka a Pantelleria o l’immancabile insalata pantesca.

Di solito, per non perdere il loro aroma molto intenso non sono cotti, ma si aggiungono a fine cottura per essere solo leggermente scaldati. Tritati possono anche aromatizzare tartare di pesce, di carne o sughi di pomodoro.

 

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