Monreale (Murriali in siciliano) è un comune della provincia di Palermo, distante 5 km a sud dal capoluogo. Le sue origini, si presume, deriverebbero da un antico villaggio arabo ,situato alle pendici del Monte Caputo a 310 m sul livello del mare.
L’importanza di Monreale comincia ad essere tale con l’avvento della dinastia normanna verso l’XI secolo. Era in questo luogo in cui i re normanni si ritiravano per riposare dalle fatiche della guerra e dal governo della Sicilia.
Fu in una notte del 1171 che re Guglielmo II detto il Buono, ebbe in sogno l’apparizione della Madonna che gli svelava il posto dove era nascosto un immenso tesoro (bottino di guerra di suo padre), con il quale Guglielmo avrebbe dovuto erigere un tempio a lei dedicato.
Il re diede inizio senza indugi alla costruzione del tempio, del Palazzo Arcivescovile e del chiostro.
Il duomo di Monreale è considerato uno dei più straordinari templi della Cristianità. L’interno, illuminato dai magnifici mosaici (risalenti al tempo di Guglielmo II il Buono (1194) rilucenti d’oro che creano l’illusione di trovarsi in un luogo paradisiaco.
Uno dei mosaici che suscita maggiore meraviglia è costituito dall’immagine del Cristo Pantocratore (nel catino absidale) che sembra dominare l’intera struttura sacra. Fra i tesori della cattedrale sono da ricordare le cappelle di San Castrense, di San Benedetto e del SS. Crocifisso: quest’ultima splendido esempio di barocco a marmi mischi.
La chiesa custodisce anche le tombe reali del primo e del secondo Guglielmo. È interessante anche il tesoro, al quale si accede per la Cappella del Crocifisso, realizzata in periodo barocco.
Il chiostro, altro luogo di delizie per gli occhi ed il cuore, è un vero capolavoro dell’arte della scultura e dell’intarsio di pietre dure.
Sul lato sinistro della piazza, il settecentesco Palazzo di Città che custodisce alcuni dipinti di pregevole scuola, tra cui : una tela di Antonio Pietro Novelli, l’Anapo di Siracusa di Antonio Leto, pittore monrealese dell’Ottocento, che si trova nella Sala Rossa destinata al Sindaco, in cui è custodita anche un gruppo scultoreo in terracotta del Gagini raffigurante la Sacra Famiglia.
Di grande pregio i ritratti di Benedetto d’Acquisto e di Pietro Novelli, nonché un dipinto del fiammingo Matthias Stomer, raffigurante “L’adorazione dei pastori”.
Fontana dell’antivilla,addossata al muro del Vecchio Convitto Guglielmo, che costeggia il viale che porta alla Villa Belvedere. La fontana pare che sia stata realizzata con i resti di un antico sarcofago.
Nella parte superiore sono raffigurate due teste dall’aspetto ambiguo perchè per metà bestia e per metà uomo. Al centro è effigiato uno stemma rappresentante il sigillo della Santa Chiesa Metropolitana di Monreale.
Da sotto una stella impressa in detto sigillo scorre l’acqua dentro una sottostante vasca in marmo grigio di forma rettangolare.
Del complesso monumentale fa parte anche l’Archivio storico, mentre, attraversato il grande atrio, si accede al belvedere, fitto di ficus centenari e dominato da una grande magnolia, ma un tempo, un tempo coltivato dai monaci a ortaggi e piante officinali.
Vista dal Belvedere di Monreale,dalla quale ci si può sporgere per ammirare l’affascinante panorama della Conca d’Oro e la Città di Palermo con il suo mare